Un albo illustrato è davvero un “aiutante magico”: utile nella gestione (emotiva) della classe, prezioso per “studiare” il mondo. Lo abbiamo imparato a Sfide-La scuola di tutti, nell’incontro “Un albo illustrato in cartella. Idee per maestre e maestri creativi” con Gloria Ragni, docente della scuola primaria di cui abbiamo pubblicato il bellissimo decalogo, e Mariapaola Pesce, formatrice e autrice di libri per bambini e per ragazzi. E proprio a lei abbiamo chiesto di condividere alcune delle sue scoperte…
“L’albo offre davvero una varietà infinita di storie, stili, contenuti e permette a ciascuno, bambino o adulto che sia, di effettuare un percorso di lettura autonomo” spiega Maria Paola Pesce. “Il bello poi è che non offre risposte, ma tante domande”.
Una consapevolezza che le arriva dall’esperienza nelle classi (di ogni ordine e grado) maturata in questi anni, a cui si aggiungono i corsi tenuti per gli insegnanti e i tanti libri scritti e letti per professione, dal momento che segue anche i progetti editoriali di aspiranti scrittori (per conoscere i suoi lavori, consultate le pagine FB: “Mariapaola Pesce” e “Ararat”).
Insomma, più che una “cartella”, quello di Maria Paola sembra un “cappello magico”, da cui con grazia e semplicità, estrae per noi qualche attività da realizzare in aula. “Unica avvertenza -tiene a precisare- è lasciar spazio alla fantasia e alla creatività, nostra e dei bambini. Questi sono soltanto spunti”. Ve ne proponiamo due, ma non finiscono qui…
1) “Due fratelli, una foresta” di Yukiko Noritake
Parole chiave: NATURA e AMBIENTI NATURALI; RESPONSABILITA’
Due fratelli ereditano due metà della stessa foresta. Uno sceglie di viverci in armonia e semplicità, con l’essenziale, circondato dalla natura. L’altro non ha paura di farsi spazio, di crescere, di trasformare il paesaggio….
In questo albo si parla del rapporto tra l’uomo e l’ambiente, ma anche di scelte e responsabilità, e delle loro conseguenze. In particolare, offre degli spunti interessanti a chi desidera affrontare i temi legati alla natura e alle trasformazioni operate nell’uomo nel paesaggio, in un percorso che attraversa sia la storia che la geografia, ma anche le scienze.
Il primo semplice suggerimento è quello di far osservare le tavole, facendo poi descrivere la foresta ai propri alunni, soffermandosi sulle piccole e grandi differenze tra un’illustrazione e l’altra, dove assistiamo a cambiamenti dovuti al tempo, man mano che i fratelli crescono, e al susseguirsi delle stagioni. Si può riflettere quindi su come cambino l’ambiente e la vita delle persone.
Oppure, questo il secondo spunto, si potrebbe ricreare in classe la dinamica dei due fratelli: metà classe potrebbe immedesimarsi nel primo, l’altra nel secondo, e rispondere poi ad alcune semplici provocazioni: Cosa succede? Chi ha ragione? Fin dove posso arrivare per difendere quello che trovo giusto? Si può così arrivare a esplicitare alcune metafore legate ai conflitti (e alla guerra), e agire per disinnescare comportamenti troppo reattivi.
2) “Zic e Sbob. Cavernicoli ingordi” di David Roberts
Parole chiave: FARE LA STORIA ATTRAVERSO GLI OGGETTI
Zic e Sbob vivono nelle caverne. Ma quella di Sbob è più grande, così Zic decide di costruirsi una casa. E allora Sbob, per non essere da meno, rilancia: ecco che spunta addirittura, sopra la sua caverna, un castello. Pian piano la competizione cresce…
Partendo da questo divertente albo, proporrei alcune attività sull’evoluzione umana.
Per prima cosa si potrebbe disegnare una linea del tempo, e su questa inserire ogni elemento che i due personaggi si accaparrano, collocandolo nella giusta posizione, magari accompagnato da altri elementi che ce ne chiariscano il contesto (ad esempio, il fuoco andrà nel Paleolitico con accanto l’Homo ergaster, il primo a “dominarlo” e conservarlo).
Oppure giocare a “Una settimana negli anni 2000; 1990; 1980; 1970; 1960”, provando ad andare a ritroso nella storia per capire un po’ come “funzionava” la vita: i consumi, i bisogni, etc. Ma si potrebbero anche fare una serie di cartelloni, o perché no, un diorama, con la casa nei vari periodi, magari immaginando “la spazzatura” prodotta a quel tempo, per comprendere concretamente come si è generato il problema ambientale, e se davvero possa dipendere da una semplice bottiglietta di plastica…
Articolo a cura di Elena Parasiliti