U come umorismo, U come utopia. Un ritratto di Gianni Rodari nel centenario della sua nascita Nella storia della letteratura per l’infanzia in Italia esiste un prima e un dopo Rodari. A partire dagli anni Cinquanta lo scrittore nato a Omegna ha infatti indicato un modo nuovo di guardare ai bambini e alle storie in versi o in prosa scritte per loro. Fin dagli esordi Rodari li ha considerati interlocutori al tempo stesso seri e giocosi, destinatari degni di attenzione e profondo rispetto, persone capaci di esplorare la complessità del mondo e alle quali, dunque, non nascondere le contraddizioni e ingiustizie sulle quali questo si fonda. Con questo spirito ha scritto per loro storie, poesie e filastrocche piene di umorismo e attraversate da un’irriducibile tensione utopica: ancora oggi le sue parole invitano a immaginare mondi soggetti a regole diverse da quelle alle quali siamo ormai abituati, alle quali ci siamo adeguati – anche nel quotidiano pensare – e grazie a questo scarto immaginativo suscita il desiderio di non accontentarsi del reale così come sembra dato, gettando idealmente le basi per una sua trasformazione anche radicale.
Con Martino Negri.