Dalla biblioteca (scolastica, territoriale) modello (la chiameremo Osvaldo), al modello di biblioteca (scolastica, territoriale, digitale) sostenibile (Bibloh!).
La biblioteca “Osvaldo” nasce nell’anno 2000, è colorata, affrescata, luminosa, 450 mq, aperta al pubblico esterno 18 ore/settimana, aperta a tutti gli alunni dell’istituto (36 ore/sett), secondo le regole di Pennac, 12.000 prestiti/anno in un paese di 5.000 abitanti e 600 studenti, fa numeri di acquisto e prestito di tipo finlandese ed è gestita da personale della scuola. Osvaldo diventerà il modello dell’azione #24 del PNSD.
Ma “Osvaldo” non è riproducibile, non è duplicabile, non è fotocopiabile e non è ciclostilabile.
Dal background di Osvaldo (libri di carta, bellezza, colore, luce, Pennac…) si sviluppa l’idea Bibloh!; tante biblioteche fisiche con una nuvola di quotidiani, di contenuti digitali autoprodotti ed ebook condivisi. Bibloh! è una rete di biblioteche scolastiche, territoriali, digitali, tra 12 scuole di ogni ordine di 8 province, e di 7 regioni, ma aperta ad altre istituzioni scolastiche che ne faranno richiesta.
L’organizzazione ha struttura piramidale, un gruppo di gestione di primo livello, un gruppo di progetto in ogni sede che diventerà successivamente, comitato biblioteca (personale della scuola e genitori). La rete ha la funzione di condividere la progettazione delle biblioteche fisiche dove non presenti, di condividere buone pratiche didattiche, di proporre workshop di riscrittura analogica e invenzione narrativa in presenza e streaming, di proporre iniziative di educazione e promozione della lettura e formazione anche online, di migliorare la digital literacy, di pensare ad un setting tecnologico adeguato, di produrre contenuti digitali autoprodotti, ma soprattutto da un banner (Bibloh!) implementato sui siti di tutte le scuole verranno condivisi il digital lending e l’emeroteca digitale.
Con Angelo Bardini