IC Pertini- 87° Don Guanella

Napoli

La scuola secondo me deve diventare l’incubatore delle idee e dei progetti, il punto di riferimento di tutto quello che è la discussione da cui passa il cambiamento. La scuola deve diventare il centro nevralgico della continuità dei saperi: io come insegnante ho ricevuto e ora a mia volta offro ai ragazzi questo sapere: sta a loro decidere che cosa  trattenere e conservare. Perché la scuola deve conservare e tramandare. Lucio Russo  in un suo  pamphlet di qualche anno fa, Segmenti e bastoncini. Dove sta andando la scuola?si ribella alla prospettiva per cui  la scuola sta rinunciando alla trasmissione di saperi e di contenuti, ma si occupa solo di programmazione di consumatori . Un testo che trovo attualissimo. Ultimamente la scuola si impegna molto poco nella trasmissione di contenuti e molto di più  nell’apprendimento e nell’utilizzazione di strumentazioni che cambiano continuamente e di cui nella maggior parte dei casi si ignora il funzionamento. Io la penso come Umberto Eco: un coltello è un coltello, una penna una penna: dipende come uso quel coltello, dipende come uso la penna; sono io che decido come utilizzarli, sono solo strumenti… Così un computer è un computer e la rete è la rete: sono strumenti per apprendere altro. Noi comunichiamo e tramandiamo noi stessi e la scuola è il cuore del sistema, è un laboratorio, un’incubatrice in cui ci deve essere anche affetto e calore.

A proposito del festival di Scampia Storytelling, che si è appena concluso.

Poiché per questo festival di Storytelling vengono scrittori un po’ da tutta Italia, è buffo vedere come i ragazzi “puliscono” il loro linguaggio, tolgono i dialettalismi: vengono fuori dei modi di proporsi che fanno sorridere!

I ragazzi di Scampia, dopo Scampia Storytelling, portati in centro, sono voluti entrare in una libreria a chiedere il libro dell’autore che avevano incontrato e sono rimasti piacevolmente sorpresi nel constatare che in libreria conoscessero quell’autore che loro avevano incontrato, che ci fosse effettivamente un riscontro.

Alle volte l’accoglienza di questi ragazzi per l’autore è davvero energetica: ricordo che l’anno scorso molti bambini e ragazzini hanno regalato le loro merende agli autori, proprio per esprimere la loro gratitudine per l’attività che si era svolta. Molti autori si sono commossi. 

Molti che vengono a Napoli per la prima volta, si trovano catapultati a Scampia: è un modo un po’ particolare di approcciare Napoli per la prima volta… Pianeggiante, larghi spazi. E poi le Vele: molti chiedono di fermarsi e di fare dei selfie. Le Vele rappresentano l’identità di Scampia.