La lavagna nell’immaginario collettivo è legata alla scuola. Fino a un paio di decenni fa e forse ancora per tanti oggi, ad un’idea di scuola tradizionale: uno strumento indispensabile per le spiegazioni e per le interrogazioni, specialmente nelle materie dell’area tecnico-scientifica. Poi pian piano la lavagna di ardesia su cui scrivere con il gesso e quella di metallo bianca su cui operare con il pennarello, sono andate in disuso perché sostituite dalla LIM che ha segnato un cambio di passo notevole per tanti docenti: la proiezione di video, la lettura di articoli o l’ascolto di audiolibri, la navigazione in rete alla ricerca di informazioni, lo svolgimento di attività di gamification, i viaggi virtuali con Google maps e la possibilità di registrare le sempreverdi lezioni del docente (spiegazioni frontali e interrogazioni) da mettere a disposizione degli studenti che sentono il bisogno di rivederle. Con la didattica a distanza, la LIM è rimasta in classe, ma i software hanno potuto fornire un decoroso servizio durante le lezioni sincrone, grazie alla condivisione dello schermo da parte del docente. Da non trascurare la lavagna incorporata in alcune piattaforme per il webinar (es. Zoom) con cui proporre spiegazioni o mostrare immagini, testi che il docente commenta. In questo articolo vi voglio parlare d lavagne “aumentate” ossia di lavagne che ci mettono a disposizione funzionalità più potenti quali la condivisione, l’interazione e la possibilità di lavorare a più mani.
Jamboard
Intendo presentavi la mia esperienza sull’uso di Jamboard, la lavagna di Google che è integrata nella gSuite, ma anche disponibile per l’account personale gmail. Per me è stata una vera scoperta, non certo per lo strumento in sé, ma per la creatività nell’impiego, via via che la usavo insieme ai corsisti nei laboratori per neoassunti. Jamboard è una lavagna essenziale con minime funzionalità, che ho apprezzato inizialmente per le caratteristiche di gratuità, semplicità d’uso e possibilità di condividere. Via via che la usavo ne scoprivo le diverse applicazioni e i differenti livelli di integrazione nella didattica, secondo il modello SAMR. Di seguito alcuni esempi che ho selezionato proprio in base al modello SAMR
Substitution SAMR
La tecnologia si sostituisce alla carta e penna e non aggiunge quasi nulla a livello cognitivo; in questo caso la jamboard ha ricoperto il ruolo della vecchia lavagna di ardesia
Augumentation SAMR
La tecnologia rende possibile l’interazione tra docente e studente: a distanza; lo studente risolve un esercizio e l’insegnante interviene con spiegazioni aggiuntive.
La lavagna è stata usata per pubblicare i lavori di tutti gli studenti ricreando in parte il clima classe
La lavagna per i saluti e i consigli di lettura estiva
SAMR Modification
La tecnologia favorisce la costruzione collettiva di conoscenza grazie alla condivisione. Una attività di brainstorming di classe sul Covid 19 (per la secondaria di secondo grado)
Qui una attività di problem solving di gruppo (per la secondaria di secondo grado)
SAMR Ridefinition
Creatività Ossia tutto quello che possiamo fare grazie alla tecnologia
Con la jam si possono creare tanti giochi da proporre durante i webinar o da svolgere individualmente (per la primaria e la secondaria di primo grado). Gli anagrammi
Oppure un avvio al pensiero computazionale: dalla lettura dell’albo illustrato al riordino delle sequenze del racconto con il supporto di un adulto (scuola dell’infanzia e primo anno primaria)
Qui il link ad una raccolta più ricca, grazie anche al contributo dei corsisti dei laboratori Neoassunti di Pavia (IIS Cairoli), di Ostiglia (IIS Galieli) e di Asola (IC Asola)
mangiarotti.aurora@gmail.com