La scorsa settimana vi abbiamo proposto una riflessione a cura di Arianna Mori e Ada Cigala sull’importanza di promuovere il perspective taking (lett. “presa di prospettiva di un altro o di altri”) già dalla scuola dell’infanzia. Nel volume Cambiamo prospettiva. Un percorso per sviluppare la comprensione di sé e dell’altro alla scuola, edito da Erickson, le due autrici suggeriscono una serie di attività didattiche da sperimentare in classe per dare ai bambini l’opportunità di rendersi conto dei diversi punti di vista dei compagni, su aspetti e questioni di volta in volta differenti.
Ora tocca a voi: provate a mettere in pratica in classe il perspective taking con queste attività!

ATTIVITÀ 1 – DIMENSIONE PERCETTIVA: TU CHE COSA VEDI?

PERCHÉ: per potenziare il perspective taking percettivo, ovvero la capacità di comprendere prospettive spaziali differenti dalla propria.

CON COSA: oggetti conosciuti dai bambini presenti all’interno delle sezioni della scuola dell’infanzia, tavoli e sedie, fogli e colori. Durata dell’attività: 45 minuti circa.

COME: i bambini vengono divisi a coppie. Un membro della coppia svolge il ruolo di «statua» e l’altro di «pittore». La statua rimane in piedi immobile e il pittore, sdraiato a terra o seduto al banco davanti al compagno, l’osserva e disegna. Prima di fronte. Poi il compagno si gira e il pittore lo disegna da dietro.
Una volta terminati tutti i disegni, l’insegnante coinvolge tutte le coppie di bambini in un esercizio di gruppo: osservare e confrontare le «opere dei pittori» con le «statue reali».

Alla fine il gruppo di bambini riflette sul fatto che il compagno osservato (la statua) rimane lo stesso anche se la prospettiva percettiva adottata mostra parti del corpo e vestiti diversi.
L’insegnante accompagna nella riflessione domandando ad esempio: «Che cosa cambia se disegniamo un compagno da davanti o da dietro? Ci sono cose che vediamo meglio o che vediamo peggio? Il nostro compagno rimane sempre lo stesso o cambia?».

ATTIVITÀ 2 – DIMENSIONE COGNITIVA: PENSIERI IN LIBERTÀ

PERCHÉ: per potenziare il perspective taking cognitivo, ovvero la capacità di comprendere pensieri, credenze e desideri diversi dai propri. L’attività propone ai bambini un gioco per focalizzare l’attenzione sui propri pensieri e su quelli dei compagni, per poi riflettere su somiglianze e differenze.

CON COSA: nuvolette del pensiero (scaricabili e stampabili, disponibili tramite QR-code), cartoncini, matita, forbici, elastici, colla e penna.

COME: l’insegnante prepara le nuvolette del pensiero, le incolla su cartoncino e le completa con un elastico così che i bambini possano posizionarsele sulla fronte. Poi disegna su ciascuna nuvoletta l’immagine di un pensiero che potrebbe appartenere a un bambino, ad esempio: «Mi piace il mare» o «Voglio bene alla nonna».

Gioco. L’insegnante e i bambini si siedono in cerchio. Un bambino indossa sulla testa una nuvoletta con un pensiero del quale non è a conoscenza e deve provare a indovinarlo grazie ai suggerimenti dei compagni. Il gioco termina quando tutti i bambini hanno svolto l’attività.

L’insegnante invita i bambini, che ora conoscono il pensiero sulla propria testa, a descrivere se e quando hanno avuto quel pensiero, favorendo una discussione e una messa a confronto dei vari punti di vista. Li aiuta a riflettere sul fatto che gli altri possono avere pensieri uguali o diversi dai propri.

Usa il QR-code e scarica i materiali per svolgere l’attività.

ATTIVITÀ 3 – DIMENSIONE EMOTIVA: CAPIRE LE EMOZIONI

PERCHÉ: per potenziare il perspective taking emotivo, ovvero la capacità di comprendere emozioni e sentimenti diversi dai propri. L’attività proposta consiste in un momento di discussione di gruppo guidata da alcune «situazioni stimolo» proposte dall’insegnante.

CON COSA: non è richiesto materiale specifico.

COME: l’insegnante inventa, sul modello di quelle proposte, alcune situazioni-stimolo per aiutare i bambini a riflettere sugli stati emotivi propri e altrui conseguenti ad alcune situazioni o pensieri.
I bambini e l’insegnante si siedono in cerchio. L’insegnante propone alcune situazioni con protagonisti diversi (se stesso, l’altro). Di seguito alcuni esempi utili a tale scopo:

  1. «Stai correndo nel prato e cadi: come ti senti?» / «Vedi un tuo compagno che corre nel prato e cade: secondo te come si sente?».
  2. «Arrivi a casa dopo la scuola e scopri che i nonni sono venuti a trovarti: come ti senti?» / «La tua amica arriva a casa dopo la scuola e scopre che i nonni sono andati a trovarla: secondo te come si sente?».
  3. «Sei al parco con i tuoi amici. Sali sullo scivolo ma, quando stai per scendere, ti accorgi che è davvero molto alto: come ti senti?» / «Luca è al parco con i suoi amici. Sale sullo scivolo ma, quando sta per scendere, si accorge che è davvero molto alto: secondo te come si sente?».
  4. «Non puoi fare la festa di compleanno perché sei malato: come ti senti?» / «Alice non può fare la festa di compleanno perché è malata: secondo te come si sente?».

L’insegnante avvia l’attività con un primo giro di situazioni-stimolo chiedendo ai bambini di rispondere alla domanda stimolo. Dopo che un bambino ha risposto, chiede di narrare, o immaginare, un episodio in cui si è sentito o si sentirebbe allo stesso modo.

Successivamente, propone un secondo giro di situazioni-stimolo, questa volta riferite a emozioni provate da altri (amici, compagni). Anche in questo caso, dopo aver risposto alla domanda, si chiede di raccontare, o immaginare, un episodio in cui qualcuno si è sentito allo stesso modo. L’attività si conclude con un momento di riflessione in cui i bambini vengono aiutati a comprendere come le risposte emotive delle persone alla medesima situazione possono essere diverse.

I nostri consigli di lettura per cambiare prospettiva:
La vera storia della strega cattiva, L.Tortolini – M. Celija (dai 5 anni)
Se chiudi gli occhi, V.P. Escrivá – C. Ranucci (dai 3 anni. IN SELEZIONE IBBY OUTSTANDING BOOKS FOR YOUNG PEOPLE WITH DISABILITIES 2013)
Tutto comincia da un punto, D. Perret (dai 3 anni)

 

Illustrazione di copertina di Claudia Ranucci, “Se chiudi gli occhi” (Terre di mezzo Editore)